domenica 3 agosto 2008

IL MANDRILLO DELLA VEDOVA TRIPETTE

Lo spettacolo è un libero adattamento della commedia Vous n’avez rien a declarer? (1906), scritta da Charles-Maurice Hennequin in collaborazione con Pierre Veber, che, fra le numerose commedie proposte dall’autore francese, ci sembrava quella più adatta allo scopo del nostro progetto: esasperare le tematiche e i meccanismi tipici della pochade francese d’inizio ‘900, come l’equivoco, lo scambio di persona e la moltiplicazione dell’intreccio. Il congegno comico presente nella commedia originale, già di per sé funzionale e ben strutturato, è stato qui ulteriormente arricchito integrando il testo con altri riferimenti letterari e interventi da parte degli attori, che hanno dato luogo a uno spettacolo in cui le situazioni paradossali si susseguono secondo una precisa logica, avvalendosi di personaggi che sono all’origine di un movimento scenico a tratti vertiginoso.
Vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti i ragazzi del laboratorio teatrale "Gli Spacciati" per il regalo che mi hanno fatto al termine dello spettacolo.
Ora, la parola d'ordine per il prossimo futuro rimane sempre la stessa, pronunciata però con maggior convinzione: ...che lo show abbia inizio!
Cd

2 commenti:

Damiano Collacchi ha detto...

Il regalo è il minimo, visto tutto quello che hai fatto per noi.
Posso dire che in quest'ultimo spettacolo, mi sono divertito particolarmente, sia nella serata di Carpineto che nella serata di Gavignano, e penso che si sia visto.
Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto e a tutti quelli che ci hanno fatto i complimenti, è stata una grande soddisfazione, visto che lo spettacolo non era facile.
Adesso si deve ricominciare, questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per tutti noi....
E ricordate, "Un corpo immerso nell'acqua se non riemerge dopo un minuto, è un lavoro fatto bene".

Di nuovo Grazie a tutti e soprettutto Grazie Claudio, per tutto quello che ci hai dato e per tutto quello che ci darai in futuro.

Calogero Mancuso, ma per gli amici e soprattutto i Nemici DON CALOGERO.

Anonimo ha detto...

Commentato PAP! ora vado a commentare anche ò Mandrillone!
Beh, finale alla grande, nonostante a Gavignano abbia saltato 1 paio di battute (diciamo pure 5-6) e aggiunto scene (e scenate) con cetrioli non previsti, devo dire che mi sono proprio sentito "lo spettacolo addosso", non sò se rendo l'idea.
Il Dezi è come il vino, migliora col passare degli anni...speriamo non diventi mai aceto :D
Che altro dire....
uno spettacolo che mi ha lasciato davvero tanti bei ricordi, senza parlare delle prove fatte tutte le sere, forse la cosa che + mi mancherà.
Ora mi ritrovo disoccupato e già vorrei ricominciare a preparare qualche altra rappresentazione.
Ma questa è tutta un'altra storia.